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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

I PORTICI
 
EMANUELE PETROSINO E' IL NUOVO CHEF DE I PORTICI
 
Prosegue senza sosta l’onda anomala di nuove aperture che invade la “città del cibo”. Ci sono anche grandi firme della nostra cucina che recentemente hanno cambiato (o cambieranno) casacca : lo stellato “I Portici” ha ufficializzato l’arrivo in cucina del 32enne Emanuele Petrosino (ex sous chef di Nino Di Costanzo, bistellato al Danì Maison di Ischia), al posto di Agostino Iacobucci che in sei anni ha fatto grandi cose all’interno dall’antico café chantant di via Indipendenza (ricordiamo, unica stella Michelin di Bologna città). Addii rilevanti anche Al Cambio (lo si apprende dal corsivo magistrale di Mauro Bassini), un grande ambassador della vera cucina bolognese come Daniele Benassi approda al Bell’Italia Eataly di FICO (il sous chef, Eugenio Zagatti manterrà la linea del suo predecessore nel locale gestito da Piero Pompili) mentre I Carracci (ristorante dell’Hotel Majestic), perde un interprete importante come Claudio Sordi.
emanuele petrosino 
 
SENTAKU PORTA IL RAMEN IN VIA DELLE LAME, IL FORNO BRISA PROSEGUE LA SUA SCALATA.
 
 
Partiamo dai successi affiorati nei mesi precedenti, è il Sentaku di Lorenzo Costa e dello chef Marco Munari di cui vi abbiamo abbondantemente (e volentieri) parlato in queste pagine : la nuova sede che darà maggior sollievo e comfort all’affezionatissima clientela inaugurerà ad Aprile e sarà in via Lame 47/c vicino ad Oltre, locale in cui Lorenzo assieme al talentuoso chef Daniele Bendanti propongo una cucina bolognese autentica e moderna. Trenta coperti per il nuovo ramen bar (il menù verrà ulteriormente rafforzato da snack e specialità nipponiche) mentre in via Collegio di Spagna ci si dedicherà interamente ai gyoza, raviolini ripieni di carne e verdure ma non solo. Merita attenzione e ha già fatto parlare di sé, la “Birreria Popolare” di Alex Amadori, ubicata all’interno della storica “Casa dei Lupari” (via dal Luzzo 4 a ), caratterizzata da un arredamento vintage e urban street ma soprattutto da luppoli, doppi malti e grandi varietà artigianali, italiani e internazionali. Cento i coperti e occhio a cosa spunta dalla cucina: le carni di Zivieri, il Pescevia con i suoi pesci ittici da Cattolica e il pane e dolci dal Forno Brisa (piuttosto che portarsi qualcosa da casa rispettando uno dei messaggi caratterizzanti, come la community table, oppure ordinando dai delivery partner come Well Done e La Tua Piadina). A proposito del Forno Brisa, il team continua a scalare vette sempre più alte: la sua pizza è stata premiata come Pizza al Taglio dell’anno nella guida Pizzerie d’Italia 2018, il pane in città e non solo è diventato sinonimo di bontà e qualità, poi ci sono le colazioni e le miscelazioni dei caffè che nel nuovo spazio di via Castiglione appassiona a dismisura e come si legge dal sito del Gambero Rosso, prossimamente metteranno le mani su SEGA Maniaci della Pizza di via San Mamolo (chiamandosi Teglia). 
 
sentaku  forno brisa
 
 
 
La tendenza sempre più eloquente del nutrizionismo sano e bilanciato continua poi a stimolare nuove attività. A dicembre ve l’avevamo preannunciato ed ora scatta la data ufficiale : il 28 febbraio arriva Bio’s Kitchen, format improntato sulla filosofia della cucina biologica e naturale pronto ad aprire le porte in via Galliera 11 sotto la supervisione prestigiosa di Pier Giorgio Parini (chef che ha portato il Povero Diavolo di Torriana verso traguardi straordinari e che nel suo nuovo Benso a Forlì è già candidato ad affermarsi tra i grandi protagonisti di questo 2018). Sabato 3 Marzo invece dalle 17 aprirà i battenti anche NaturHouse (già presente in città) in via dei Gigli 17/a (angolo via degli orti), ad energizzare le danze lo showcooking dell’ex protagonista di Masterchef Erica Liverani. Salute, benessere ed educazione alimentare, i capisaldi di un format nato più di vent’anni fa in Spagna e che ad oggi conta 2.200 centri nel mondo. 
 
BIRRERIA  bios kitchen
 
In via del Borgo di San Pietro 9/2 a  da pochi mesi attraggono le atmosfere calde e medioevali di A Balus. La cucina si focalizza  sulle tradizioni della città e dei nostri borghi e appennini (tagliatelle al ragù di cinghiale o all’ortica con friggione, spezzatino di cinghiale in umido con polenta, entrecote di daino con salsa ai funghi, stufato di coniglio e polpette alla bolognese tra i menù di città e di montagna). Cucina veneta in via Cesare Battisti 17 : “El Saor” percorre le radici di una regione di grande tradizione attraverso le sue specialità come la zucca o le sarde in saor, i maccheroni al torchio con crema di formaggi veneti e radicchio o al ragù d’anatra, la polenta, le verdure stufate, il baccalà mantecato o alla vicentina.  
E poi c’è via Rialto, fino a poco tempo fa "incontaminata", magica e suggestiva ma che oggi, senza perderne lo smalto e il fascino, fa ricarichi sempre più costanti di locali e frequentazioni. Ha inaugurato a Gennaio un nuovo laboratorio di cucina bolognese, il L’è Bon, che oltre a presentare in lista l’arcinota selezione culinaria felsinea ( lasagne, tortellini, cotoletta alla bolognese, gramigna panna e salsiccia, tagliatelle e tortelloni burro e salvia) avanza differenti alternative vegetariane. E se di laboratori si parla ,anche Frassinago 27 nell’omonima via cavalca l’onda modaiola delle sfogline, con i classici primi d’asporto ma anche piadine calde, crescente e panini gourmet (c’è anche l’altro lato della moda, lo street food 2.0 )A proposito di bolognesità e bolognesismi, “Mortadella” è la nuova bottega in cui trovare i prodotti del territorio, all’interno di ambiente fortemente rustico (salumi, formaggi e confetture, vini e birre, pasta fresca e artigianale, sughi e sottaceti) in viale Pietramellara 61/E
 
a balus  mortadella
 
Inaugurerà ufficialmente il 6 Marzo ma sono già stato a provare IKO, il nuovissimo Japanese Restaurant di via Stalingrado (ci troviamo alle spalle del McDonald e del Macron Store). L’idea nasce quasi una trentina d’anni fa a Modena e Sassuolo partito addirittura come una rosticceria. L’investimento ha un certo peso, l’impatto ambientale è un pieno di gusto, raffinatezza ed eleganza (difficilmente se ne trovano in giro) lasciando da parte gli inquietanti menù a 15 euro e l’odore di fritto, la cucina a vista rassicura al pari passo di una filosofia che finalmente propone un ottimo sushi di qualità e creatività in città (Seta a Corte Isolani sta andando fortissimo mentre Seijo in via Andrea Costa, rimane un’eccellenza). Si cena con luci soffuse, due piani di intimità in cui l’illuminazione moderna è soffusa e l’arredamento è interamente allestito con canne di bambù e piante bucoliche, sostenuto da un servizio educato e preciso. 
 
IKO 1  IKO 2
 
C’è sempre spazio anche per nuovi bistrot, come il cocktail bar Cuvée di Marco Pavone : ambiente lounge d’eleganza in via Porta Nova, vini, distillati premium (specializzati sui rum e whisky) e signature cocktail, spazio a eventi musicali e serate a tema, non mancano proposte gourmet nel menù di carne e di mare. I flussi del beverage però non si fermano qua, nuovo wine bar in via Giuseppe Grabinski, si tratta di Vinoteca Bologna : percorsi degustativi, racconti di vini e territori e tartare di varie specie da condire con capperi lilluput, olio Evodi Sicilia, senape dijon in alternativa ai taglieri, ai carpacci, alle zuppe e ai “cicchetti veneziani” esposti durante l’aperitivo
 
cuvée
 
Infine ecco chi cambia vesti : “Street Toast” diventa “Breaking Toast” con Antonio Landi (dello Studio 54)al timone ed ecco che nel bel mezzo delle calde cialde, abbondano speck, gorgonzola, bacon, uova strapazzate, porchetta, tabasco, salsa bbq, salumi e provola affumicata. In via San Donato 17 Le Salentine sostituiscono I Sapori della Taranta : restyling frizzante al locale, menù prettamente pugliese con orecchiette, polpette fritte e involtini di cavallo, tortini vegetariani, torte salate, arancini, pittole, zeppole e pasticciotti ripieni. L’ex Centro3cento Veg oggi si chiama Malerba: piadine e panini integrali, zuppe e vellutate, centrifugati e muffin senza glutine. Il Petroniano di Ugo Nazzarro invece è passato nelle mani di Roberto Bugamelli del Biassanot, la nuova trattoria bolognese si chiama "Nonna Gigia"
 

Rimango basito da tutto quel che ho scritto, pensando che me ne sarò sicuramente perso qualcuno..........
 
 
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