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un'idea di: Marco Salicini

 

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Cent’anni nessuno li aveva mai portati così bene. Risplende il Ristorante Al Pappagallo di Piazza della Mercanzia, un’istituzione a Bologna non solo per il prestigioso e glorioso passato gastronomico ma per il riferimento che si dimostrava nei confronti delle più alte cariche politiche ed istituzionali, celebrità internazionali, grandi volti del cinema, dello sport e dello spettacolo italiano. I cambiamenti di Bologna si sono decisi anche intorno alle tavole del Pappagallo. Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti nel 2017 hanno rilevato uno dei gioielli più preziosi della città, nell’epoca della “food motor valley”, gli anni di un altro volto della ristorazione e della gastronomia che tutt’ora rappresentano due fattori dal potenziale e dal fascino straordinario per aumentare la caratura della città in termini di globalizzazione, trasportando un import & export autentico che proprio attraverso la tradizione può amplificare tutte le altre ricchezze, tutt’ora intatte, di Bologna. Una mission sfidante e tortuosa per certi versi, che i due “patron” hanno intrapreso da un lato in punta di piedi, impiegando risorse, energie e determinazione, dall’altro consapevoli del grande potenziale che un luogo cult di questo tipo, sa esprimere. Il profondo rispetto per ciò che è stato il Pappagallo viene così attualizzato e inglobato nell’imprinting attuale, focalizzato sull’improntare un’immagine all’avanguardia della ristorazione, riossigenando la cucina tradizionale attraverso la qualità della materia prima, un tocco di appropriata creatività ed un approccio altrettanto moderno durante la preparazione dei piatti. Il restyling di una sala che mantiene un appeal elegante e suggestivo, la riapertura dell’adiacente Torre Alberici (che ora è anche cocktail bar) ed un servizio formato ed educato, si schierano rispettando ciò che il Pappagallo ha significato e deve valere per il bolognese e per il turista oggi a Bologna. Nell’anno del centenario è stato così allestito un palinsesto di eventi e di serate speciali giocando sul contatto di due epoche distanti ma dal medesimo “lustro” e spessore. Cene a tema scandite dal ritmo di musica jazz, swing e rock faranno da sottofondo ad un contesto profondamente studiato per creare un binomio con i gusti e il buon costume dell’epoca : dal look adottato dal personale di sala (maitre e camerieri indosseranno i cappelli della storia cappelleria made in Italy Doria 1905) ai ricettari del menù recuperati dagli eredi dei fondatori fratelli Zurla e degli chef Bruno Tasselli, Ermes Landuzzi e Anna Gennari, presentando veri e propri piatti da collezione curati dallo storico gastronomo Giancarlo Roversi, numerati e firmati con le riproduzioni degli illustri registi, attori, musicisti dedicati al ristorante. Roversi ha inoltre contribuito alla cena esclusiva medievale in programma a Capodanno, ispirandosi alle ricette trecentesche di un codice manoscritto conservato nella Biblioteca Universitaria di Bologna, omaggiando la famiglia Alberici, Dante Alighieri e Beatrice rievocando immagini, momenti e aneddoti, inediti. All’interno delle serate, la cucina verrà abbinata a grandi cantine italiane e internazionali, grazie al contributo del master sommelier Giacomo Maria Rocco e all’esperienza di Filippo Gaddoni (alle spalle un lungo trascorso in sala al bistellato San Domenico di Imola) proponendo etichette d’eccellenza a partire dalla serata di Mercoledì 18 Settembre con Champagne A.Bergère, dopo il successone dei primi appuntamenti con Palazzona di Maggio, Berlucchi e Cantina della Volta. A supervisionare i menù emozionali si è fatto affidamento sull’esperienza dello chef stellato Marcello Leoni. Verranno infine ricordati momenti d’oro, grazie all’aperitivo in programma Lunedi 14 Ottobre, in occasione della serata inaugurale della Bologna Cocktail Week, quando Piazza della Mercanzia  verrà vissuta a pieno regime dai bolognesi grazie a due cocktail d’antan serviti dai Capo Barman, Antonio Pitucci e Luciano Trevisani, vere e proprie icone della mixology locale.

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