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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

 Donkey

Coup de coeur nel mondo della notte. Michele Collina seguito dai suoi soci è un imprenditore visionario, artefice negli ultimi cinque anni di progetti strutturati per dare un respiro internazionale e avanguardistico alla nightlife bolognese, importando ed esportando stili e approcci canalizzati per internazionalizzare le abitudini del tessuto sociale locale all’interno di concept e atmosfere più ricercate e blasonate.
Il suo Kong, format itinerante, è stato il nucleo primigenio di un’evoluzione ambiziosa, destinata ad espandersi ed esplodere non appena sfumerà l’emergenza sanitaria.
Ricercatezza, esclusività e rinnovamento; curando questi tre aspetti è stato costruito un nuovo motore in grado di formattare gli standard del clubbing, attraverso modalità più dinamiche e contemporanee : ogni evento, arricchito da location eclettiche ed esclusive, vj, dj set e cocktail bar ha traslocato oltre le mura bolognesi, interfacciandosi con altre località invernali e marittime individuate nel Nord Italia e non solo.
Lo step successivo ha portato il Kong a riassumersi, stabilendosi direttamente all’interno di una club house situata nel portico di via dei musei; scontato affermarlo ma parliamo di una delle aree più affascinanti del centro storico. Il Bamboo fin dai primi mesi di nascita oltre a generare un punto d’aggregazione e di riferimento per la clientela under 40 si è dimostrato un cocktail bar di eccellente qualità, riuscendo a mantenere inalterata la cura sul prodotto e sul servizio a cospetto dei grandi numeri con i quali ogni sera si è confrontato. E’ nato un team giovane, propositivo e futuribile che gli stessi Michele Collina, Marco De Bellis e Simoncino Donà (i tre principali volti della società) hanno saputo coinvolgere e motivare, trasmettendo la certezza che il bartending e la movida bolognese possono intraprendere un nuovo percorso, allineandosi con altre città d’Italia da cui sono nate le tendenze più virtuose, educando e coinvolgendo la clientela verso un nuovo modo di approcciarsi al mondo della notte.
Al culmine della stagione estiva e poco prima del camaleontico vortice di dpcm è nato il progetto più innovativo e suggestivo : Donkey, secret bar che trasforma e sostituisce l’ex Nero Factory nel Vicolo del Broglio.
Inedito e non solo per Bologna, gli appassionati che hanno visitato il Jerry Thomas di Roma, L’Antiquario a Napoli o il 1930 di Milano, praticamente gli speakeasy più celebri e oramai iconici dello Stivale, ritroveranno tutti gli aspetti più autentici appartenenti al proibizionismo degli anni ’20, riassunti nell’importanza assoluta e metafisica espressa dal tempo, connesso alla riservatezza, all’esclusività, alla valorizzazione del rapporto col barman e con il drink adeguato. Il mélange presentato dal Donkey però va oltre alla rigidità dello speakeasy, etichettandosi meglio come un secret bar, in cui oltre alla sorpresa, un ruolo molto più importante lo interpreta proprio il piacere stesso, modellato per avvicinare, stuzzicare e congiungere il cliente piuttosto che irrigidirlo.

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Per accedere al locale serve essere in possesso della Donkey Membership Card e della parola segreta temporanea ed è sufficiente richiederle anticipatamente allo staff del locale, su prenotazione.
L’essenza del locale è emanata dal sottofondo musicale vintage (che ripercorre gli anni a cavallo tra il 1930 e il 1950)e dalla sinergica luminosità soft profusa negli ambienti, funzionale per intonare un impatto fortemente intimo e accogliente. Alla bellezza dei tessuti che rivestono le sedute e alla preziosità del marmo che decora il maestoso bancone, combaciano carte da parati a tema esotico, rivoluzionando lo stile asettico del vintage impresso a priori nella mente comune. Un’importa decisamente intrigante e innovativa sprigionata dall’identità di ogni ambiente : la cygar room con la bella gamma di sigari cubani, il privé, l’elegante bottigliera e il nuovissimo secret lab di cui vi parleremo in seguito.
L’arte della mixology è coordinata da Lara Ponti ( attuale barlady del Bamboo) e da Edoardo Orlando a cui si affianca un team  altrettanto giovane e preparato. L’assortimento di spirits parte da prodotti premium come base e stimola i cultori con bottiglie più ricercate, comunemente apostrofate come super premium ma al centro del progetto c’è il metodico lavoro artigianale di tutti gli addetti ai lavori. La filosofia dei cocktails è “tanto arrosto e poco fumo” : sette twist on classic rivisitati in chiave moderna e gli intramontabili classici presentati seguendo uno scopo e un’etica ben precisa. Cocktail sobri, no guarnish, nude glass, drink list aggiornata ogni mese, attenzione alla stagionalità ma senza confini con materie prime e tecniche originali e cosmopolita come lo yuzu japan, il taglio del ghiaccio manuale su blocchi di 3kg, chiarificazioni, infusioni e tante fermentazioni. Tra le signatures più curiose possiamo citare il “Donkey do it Fizz” a base di Grey Goose lavata allo yogurt, oleo saccharum agli agrumi, soda ai frutti rossi; “Night in Kyoto” Tanqueray Ten Gin, muyu jasmin verte, limone, aria di the matcha, “Good Fellas” nientemeno che un twist sull’old fashioned tra procedimenti a bassa temperatura, milk washing, infusioni e sottovuoto : Woodford Reserve Bourbon, noci pecan, muyu chinotto nero e angostura. La parte food su cui lo staff punta parecchio rappresenta il leitmotiv direzionato verso la condivisione, la varietà degli ingredienti, concatenando un mix pienamente metropolitano : dalle ostriche bouzigues, sandia e cocollos calibro 3 (Francia, Sardegna e Irlanda), il pane croccante con polipetto e pesto al basilico, i gamberi rossi di Mazara del Vallo proposti in crudité o in tartare su burrata di gioia del colle e salicornia di mare, l’eccezionale Jamon Iberico de Bellota Reserva Arturo Sanchez, gli gnocchetti di patate con crema di zucchine, zafferano, menta e katsoubushi e le mezzelune di pan brioche con fois gras d’oie e maremllata di mirtilli. Il cuore pulsante del progetto però prenderà presto vita nel nuovo Criptolab delle creazioni homemade dove grazie all’acquisto di attrezzature di ultima generazione come il Rotavapor (distillatore a bassa pressione) e lo Spinzall ( centrifuga per la chiarificazione) i bartender sperimenteranno e lavoreranno autonomamente il dna delle creazioni autoctone, all’interno di una camera per la fermentazione a temperatura controllata. Le porte verranno spalancate a tutti, si cercherà di creare ispirazioni, network e coesione con gli altri colleghi e ci si dedicherà al pubblico attraverso un servizio customizzato, rilassante, spontaneo, aperto al confronto, dove i clienti a gruppi di otto persone potranno vivere un’esperienza accuratamente personalizzata, un’ experience in continua evoluzione, empatica ed informale; d’altronde si tratta di una stanza underground, a tema street, con dediche a Bologna e al museo del cinema.
Interazione e curiosità, le scie prevalenti per ripristinare il nostro fabbisogno sociale.

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DONKEY 
Vicolo Broglio 1/f, 40125 Bologna
Ingresso riservato ai soci su Prenotazione : 349 1384953
http://wearekong.it/donkey/ 

18.00-00.00 (gli orari subiscono variazioni a seconda del dpcm)
PhotoCredits : Carolina Negroni Photographer

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