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un'idea di: Marco Salicini

 

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Il movimento enogastronomico romagnolo è irrefrenabile : fin da sempre i romagnoli si sono contraddistinti per essere riusciti a impostare e tramandare in più generazioni, un modello unico e inimitabile su tutto il litorale adriatico. Costanza e predisposizione a ruotare i grandi numeri senza flettersi mai, frutto del successo e di quelle cifre da record strappate anche nell’attuale biennio Covid, dove senza nascondersi troppo, le località marittime hanno raffigurato una sorta di oasi felice rispetto alle realtà ben più complesse inserite nei centri urbani.

 

Ciò che negli ultimi cinque anni però sta mutando è una ventata di novità contraccambiata da nuovi progetti nell’ambito della ristorazione. A fronte di una megalopoli di attività ancorate ai menù indelebili che dagli anni ’80 ad oggi lasciano ben più di qualche strascico, proponendo piatti e cotture oramai fatti a stampino (ma dal conto medio finale tutt’altro che sincero ed economico), aumenta un filone decisamente unconventional e in controtendenza rispetto a un trend che sembrava monopolizzante. Parliamo prima di tutto del rispetto e della riqualificazione di tutto il regime materico vegetale, caseario, suino e vitivinicolo dell’entroterra romagnolo, della maggior ricerca per le specie di pesce povero presenti nell’Adriatico e dell’innovazione in cottura, rimanendo pur sempre lucidi dinanzi ai sapori più antichi e tradizionali. Per riassumere, non stiamo assistendo tanto ad un insediamento di concept internazionali, minimalisti o arzigogolati ma bensì alla mentalità volonterosa di tanti giovani, vogliosi di presentare al pubblico il volto fresco e moderno di una riviera in evoluzione e non più schiava di un immobilismo che ha ben poco da raccontare in termini di etica e territorialità.

Alto rooftop
(Il nuovo elegante rooftop di Alto a Cervia. In alto l'atmosfera del Maré di Cesenatico)

 

Potremmo citare (dimenticandoci sicuramente per strada qualcuno) alcuni dei protagonisti che vi abbiamo già raccontato in questi anni, pensando subito a Cesenatico e il suo incantevole Porto Canale, probabilmente la località migliore in termini di rapporto qualità-varietà ristorativa. Lo spettacolare Maré di Luca Zaccheroni e dello chef Omar Casali ad esempio è riuscito ad addomesticare un numero di clienti impegnativo dal mattino fino al dopo cena, creando serate a tema che arrivano dritte al cuore dell’estate, curando attentamente la parte aperitivo ed inglobando creatività, accoglienza, aggregazione, prodotti gourmet su vari menù; qui siamo nel bagno più bello e rigenerante della spiaggia ma lungo il molo la proprietà cura una piadina fatta in casa “da paura” al QuintoQuarto. Poi, brillano le due stelle di Alberto Faccani nell’elegante Magnolia è impeccabile l’altro stellato, La Buca della famiglia Bartolini (che al fianco serve poverazze e pesciolini fritti all’Osteria del Gran Fritto) e prendono terreno sia Locanda Remare che Tracina, due indirizzi nuovi, giovani e molto promettenti. Un altro modello rassicurante, pensando anche a un target più alto è il 12 che dal suo B&B di design, propone piatti di qualità all’interno di un ristorante dal respiro metropolitano e cocktail di grande livello mentre per i crudi e altri piatti interessanti si va sul sicuro all’Onda Blu (pochi km a San Mauro Mare).

Bandito 211 Da Lucio
(A sinistra Ivan Milani, ex Pont de Ferr ora al Bandito 211. A destra le incredibili frollature di Lucio Trattoria )

 

Sta riuscendo a rinvigorirsi anche Cervia ( ci inseriamo dentro anche Milano Marittima) proprio nel suo romantico canale dove è ripartito il Magazzino del Sale si sorseggiano buoni drinketti ammirando il porto, si scruta dall’alto la spiaggia da due punti panoramici piuttosto esclusivi : la Terrazza Bartolini (che finalmente ha terminato il restyling puntando su una cucina classica e curata) e ALTO, un rooftop d’elite che si sdoppia tra uno skybar dove vige una miscelazione innovativa con dj set dal vivo e la cucina di Danny Benedettini mirata a sorprendere, grazie a tecniche e contaminazioni da tutta Europa. Un bel dipinto del mare che si discosta da spaghetti alle vongole con guscio e prezzemolo, pastelle contestabili e gratinati stucchevoli è il Bagno Harmony dove regna il relax e la quiete, c’è una linea unica e mirata di vini naturali e piattini che tracciano un melting pot tra i sapori ittici locali, spezie e ricette esterofile. Un’altra piacevole novità è Quimerico che a 360° ha importato i tratti di formentera (nella location e nei piatti) a seguito dell’esperienza decennale al Bocasalina. Una grande new entry dell’Estate è il Bandito 211 dello chef Ivan Milani, lanciato dall’impreditore Alessandro Fanelli artefice di quella grotta polifunzionale ai Magazzini del Sale : un agriturismo a km0 direttamente sulla spiaggia, dove è tutto rigorosamente autoprodotto e fatto in casa e si possono assaporare sapori emblematici della romagna coadiuvati a proposte decisamente più spinte, finalizzate in ricette ficcanti e saporite (la proposta bar poi è orchestrata dai grandi prodotti del profumiere Baldo Baldinini).

Dalla Gioconda terrazza bartolini
(Due splendidi point de vue, dalla Gioconda a Gabicce e alla Terrazza Bartolini di Milano Marittima)

 

Giungiamo a Rimini, la meta nettamente più in fermento. Fino a poche stagioni fa l’unico indirizzo degno di nota per un certo tipo di cucina era lo stellato Guido dei fratelli Raschi che tra l’altro in centro da un anno hanno inaugurato Augusta : un omaggio alla città e alle sue tradizioni contestualizzate da un habitat familiare ma originale e dalla mano in cucina di Paolo Bissaro. Poi è stata premiata dalla Michelin la splendida realtà di Abocar, un gioiello decorato dalla cura al dettaglio, dall’ospitalità e dalle idee vincenti di Camilla e Mariano : unire con effetto la cucina romagnola a quella sud americana delineandone un'identità ineguagliabile. Nell’ottica della revoluciòn segue il gruppo capitanato da Enrico Gori e Jacopo Ticchi : dal Necessaire a Fermenta Enoteca, bistrot ed enoteche in cui si degustano ottime tapas, prodotti artigianali a filiera corta e vini naturali; il boom c’è stato dal 2019 con la Trattoria Da Lucio, una delle migliori insegne in assoluto : scarti e quinto quarto dei pesci, dry aged e tecniche applicate sui crudi sorprendenti. A Rimini città l’ultimo arrivato è il Gatto sull’Albicocco, qui i giovani Luca e Simona sfruttano la loro esperienza nel campo dell’hospitality proponendo una cucina innovativa e originale, offrendo un’alternativa doverosa rispetto alle proposte più omologate mentre è oramai un istituzione la cucina di Silver Succi, da anni protagonista all'interno di numerosi eventi e dei suoi menù pieni di fantasia al Quarto Piano. Si aggiungono a una lista elettrizzante, Giacomo e Patrizia del Sitopia : altra realtà giovane e puntigliosa verso i prodotti di nicchia del territorio schierati su menù ben assortiti dall'impronta eclettica, con ingredienti rigorosamente salubri e referenze enologiche non banali.

Fenicottero Rosa Essentia
(A sinistra uno dei piatti del meraviglioso Relais Villa Abbondanzi, a destra invece la territorialità di Essentia)

 

Dall’alto delle colline un altro neo stellato Michelin è il Povero Diavolo, plauso allo chef Giuseppe Gasperoni per come è riuscito a riportare in alto un’insegna importante, sede per lunghi anni di kermesse e appuntamenti di punta, in cui attualmente si evolve una cucina creativa, limpida e focalizzata sui migliori produttori stagionai del territorio. Se prendiamo in causa tanti aspetti che vi stiamo raccontando beh è giusto prendere atto del lavoro che anzitempo ha impostato Vite a San Patrignano, progetto che nasce peraltro per il sociale e da cui fungono prodotti autoctoni meravigliosi : lo spazio nel verde è memorabile, la linea gastronomica promossa da Riccardo Agostini e Federico Polito, concreta e sincera e poi c'è la buonissima pizza nello Spaccio. Pescando dall’entroterra si rimane sempre più compiaciuti e rincuorati dai nuovi indirizzi che sono riusciti a comunicare la natura di un luogo mettendoci passione, coerenza e contenuti : le firme oramai più blasonate corrispondo a DaGorini a Bagno di Romagna (una delle migliori stelle Michelin della regione) e Riccardo Agostini del Piastrino a Pennabilli. Ma vi elenchiamo un’altra serie di indirizzi fidati, in cui troverete pani e paste fatte in casa, piccoli e grandi produttori e allevatori nel fresco, stagionalità puntigliosa e un servizio premuroso : La Campanara (Galeata), Osteria dei Frati (Roncofreddo), Essentia (Castrocaro Terme), Ca de Bé (Bertinoro, del gruppo Romagna Gourmet che a Cervia possiede l’Enoteca Pisacane, imperdibile), Bucolica Food & Wine (Poggio Torriana), Oreste (Santarcangelo di Romagna, dove troverete anche lo splendido Santabago con inserti culturali sensati e decisamente interessanti). Sul concetto di hotellerie, oltre al già citato ALTO, brilla Villa Abbondanzi a Faenza con spa – piscine- area fitness e due ristoranti : il Cinque Cucchiai e il ristorante Gourmet Il Fenicottero Rosa gestito dal manager Alessio Arlotti : in cucina  lo chef Alessandro Giraldi sperimenta con stile e destrezza un menù già di livello elevato servito dalla professionalità di uno staff under 30 prodigioso, mentre a Cesena a Villa Monty Banks si soggiorna in un ambiente di classe apprezzando gli spunti culinari del giovanissimo Nicholas Cacchi (molte materie prime provengono dagli orti e dagli uliveti di proprietà). A Longiano all'interno della spettacolare Villa Margherita si apprezza la linea contemporanea e ordinata del ristorante Il Sambuco (location fantastica). Faticano a intraprendere percorsi similari alle mete appena illustrate, Ravenna, Forlì e Riccione-Misano. A Ravenna oltre al maestro Camerucci dell’Agriturismo Camì e l’Alexander, optando per la spiaggia una luce proviene dal Boca Barranca : a far da garante la presenza in cucina di Irvin Zannoni che saprà farvi divertire parecchio mantenendo prezzi alla portata di tutti. A Forlì è diventata oramai una conferma il chiosco Benso, testato dal sottoscritto il primo anno dell’apertura : influenze nordiche nel design e nella mise en place, cantina divertente e cucina fondata da Piergiorgio Parini con contrasti aciduli-amarognoli, texture nitide e un solido dna vegetale. Riccione-Misano hanno vissuto una metamorfosi a tempi di record prima dell’avvio della stagione : su Ceccarini ad esempio i nuovi bistrò non si contano più sulle dita di una mano ( Balena, il nuovo Victor, Venticinque, Autentico, Consiglio) la pista più rassicurante e strutturata rimane il Mad Inside The Box del tandem Chiaraluce – Monetti, hotellerie ad alto stile, cocktail bar sofisticato e la mano affidabile dello chef Montemurro che segue la linea dalla colazione, al brunch fino all’aperitivo e alla cena con visione e tanta professionalità. Vale la pena percorrere qualche chilometro per approdare a Gabicce Monte : della Gioconda ne sentiremo parlare eccome, è una delle novità più esplosive dell’Estate. Si pranza e si cena con vista panoramica sul mare e si gustano i grandi piatti dello chef Davide Di Fabio (reduce da 16 anni in Francescana), preparazioni all’avanguardia per puntare all’essenzialità gustativa e al ricordo; il tutto viene contestualizzato da un servizio rilassante e dalla sostenibilità, mantra della filosofia del locale.

Boca Barranca
( Boca Barranca e lo sprint nel ravennate dell'ex Kolibrì Irvin Zannoni)

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